I combattimenti nella Striscia di Gaza, devastata dalla guerra, si sono protratti per un 20° giorno giovedì, dopo che i militanti di Hamas hanno lanciato un attacco a sorpresa contro Israele, uccidendo almeno 1.400 persone, per lo più civili, secondo i funzionari israeliani.
Dall’attacco del 7 ottobre, il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, afferma che più di 7.000 palestinesi sono stati uccisi dagli incessanti bombardamenti di rappresaglia di Israele, per lo più civili e molti di loro bambini.
Ecco cinque sviluppi chiave delle ultime 24 ore:
L’Unione europea chiede una “pausa”
Giovedì i leader dell’Unione europea hanno chiesto “corridoi e pause umanitarie” per far arrivare gli aiuti a Gaza, ma il blocco non ha accolto le richieste delle Nazioni Unite per un “cessate il fuoco”.
Il blocco dei 27 Paesi è da tempo diviso tra membri più favorevoli alla Palestina, come l’Irlanda e la Spagna, e sostenitori convinti di Israele, tra cui Germania e Austria.
La condanna dell’attacco di Hamas è stata forte, ma dopo cinque ore di colloqui il consenso sulla richiesta di fermare i bombardamenti di rappresaglia di Israele è stato minore.
Il blocco ha chiesto di “organizzare presto una conferenza di pace internazionale” per discutere di una soluzione duratura a due Stati.
Raid a Gaza, attacchi in Libano
L’esercito israeliano ha dichiarato che le truppe sono entrate a Gaza durante la notte con carri armati e fanteria in un “raid mirato”, colpendo “numerose cellule terroristiche, infrastrutture e postazioni di lancio di missili anticarro” prima di ritirarsi sul territorio nazionale.
Nella tarda serata di mercoledì, i suoi aerei hanno colpito il Libano come rappresaglia per il lancio di un missile terra-aria.
Gli attacchi aerei israeliani continuano a colpire Gaza e i militanti palestinesi lanciano razzi verso Israele, ha riferito l’esercito.
Problemi internazionali
Le Nazioni Unite hanno avvertito giovedì che “nessun luogo è sicuro” a Gaza, mentre Israele ha intensificato i bombardamenti in preparazione di un’offensiva di terra ampiamente prevista.
Mercoledì, il presidente francese Emmanuel Macron ha avvertito al Cairo che un’operazione israeliana “massiccia” a Gaza, che mette a repentaglio le vite dei civili, “non favorisce la protezione di Israele a lungo termine” e rischia di violare il diritto internazionale.
Anche il suo omologo egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha esortato Israele “a evitare un’invasione di terra”.
Il ministro degli Esteri dell’Autorità Palestinese, Riyad al-Maliki, ha denunciato l’offensiva israeliana su Gaza come una “guerra di vendetta”, un giorno dopo aver incontrato i membri della Corte penale internazionale dell’Aia.
Mancanza di aiuti a Gaza
Israele ha tagliato i normali corridoi di rifornimento di Gaza per l’acqua, il cibo e altri beni di prima necessità, e meno di 70 camion di soccorso sono entrati nel territorio impoverito dall’inizio della guerra.
Le Nazioni Unite affermano che 12 dei 35 ospedali del territorio sono stati chiusi a causa di danni o di carburante insufficiente, e l’agenzia UNRWA per i rifugiati palestinesi ha dichiarato di aver “iniziato a ridurre significativamente le sue operazioni”.
Più del 90% delle scorte e dei rifornimenti di medicinali sono stati esauriti, secondo Mohammed Abu Selmeya, direttore dell’ospedale Shifa di Gaza City.
Questo arriva mentre il bilancio delle vittime sale, con il ministero della Sanità di Gaza che giovedì ha riferito di quasi 500 morti in più in un giorno.
Divisioni del Consiglio di sicurezza
Mercoledì il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è riuscito a prendere provvedimenti sulla guerra tra Israele e Hamas, con la Russia e la Cina che hanno posto il veto su una bozza di risoluzione guidata dagli Stati Uniti e un testo guidato da Mosca che non ha ottenuto un sostegno sufficiente.
La proposta degli Stati Uniti sosteneva “pause umanitarie” senza chiedere un cessate il fuoco completo, mentre quella della Russia mirava a “un cessate il fuoco umanitario immediato, duraturo e pienamente rispettato”.
Nel frattempo, i legislatori statunitensi hanno approvato una risoluzione che esprime solidarietà a Israele nella sua guerra contro Hamas, nel loro primo atto dopo l’elezione del nuovo speaker della Camera dei Rappresentanti a guida repubblicana.
I leader dell’Unione europea si incontrano
Giovedì i leader dell’Unione europea avrebbero discusso la richiesta di “pause” umanitarie nella guerra, con il blocco di 27 nazioni diviso tra membri più favorevoli alla Palestina, come Irlanda e Spagna, e sostenitori convinti di Israele, come Germania e Austria.