“Ho scoperto da poco che il mio fidanzato, con cui ci lasciamo e ci riprendiamo da dieci anni, sta usando dei siti per organizzare incontri con uomini. Quando è fuori città per lavoro pubblica degli annunci in cui fa richieste molto precise, chiedendo di essere punito (ma in modo consensuale)”. Vorrei precisare che non sono una ficcanaso. Semmai sono il tipo che nota certi schemi di comportamento e di colpo ho un’illuminazione mentre sto cucinando o facendo una passeggiata. Pensando alla comunità aperta in cui è cresciuto il mio fidanzato, ho il sospetto che queste sue richieste siano il risultato di un qualche trauma infantile. Credo che abbia subìto o assistito a maltrattamenti mentre il suo cervello era ancora in via di sviluppo, e che queste sue richieste, insieme al suo utilizzo cronico di hashish (oltre agli antidolorifici e un paio di drink al giorno), siano un meccanismo malsano di difesa. Non lo giudico per quello che fa, né per la sua sessualità. Però non mi va bene che mi menta e mi tradisca, e mi dà molto fastidio questa sua allegra indifferenza per la mia salute sessuale. Lui con me si rifiuta di parlarne e il suo silenzio sta intaccando ancora di più la mia fiducia nei suoi confronti, per non parlare dei progetti futuri che avevamo fatto insieme. Dato che non ne vuole parlare, non ho modo di sapere se ha chiesto aiuto, come ha fatto in passato con altri problemi. Mi sono confrontato con una persona amica e fidata, ma per il resto mi sono tenuto dentro tutto. Lo amo, e questo non cambierà mai. Ora però che si fa?

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